Gnosticismo e Pensiero Classico

GNOSTICISMO E PENSIERO CLASSICO.

a cura di Hans Jonas

Fin qui abbiamo considerato il mondo gnostico delle idee in se stesso, facendo solo riferimenti occasionali allo sfondo culturale sul quale si staglia. Abbiamo fatto cenno delle sue relazioni con gli ambienti ebraico e cristiano, quest’ultimo, anch’esso, un nuovo venuto nel mondo della civiltà greco-romana. Non ortodosso e sovversivo com’era lo gnosticismo in rapporto a questi sistemi di pensiero più simili, il suo carattere rivoluzionario viene pienamente in luce solamente in un confronto col mondo  “classico-pagano”  di  idee  e  di  valori  col  quale  si  scontrò  frontalmente. Questo mondo, come abbiamo sottolineato nel capitolo introduttivo, rappresentava nella sua versione ellenistica la cultura cosmopolita e secolare dell’epoca, che aveva alle spalle una storia lunga e imponente. Paragonato ad esso, il movimento gnostico, oltre ad essere un estraneo, era un “parvenu” senza parentela legittima: di quel tanto di eredità che gli proveniva dai suoi numerosi antecedenti orientali, fece un uso tanto libero fino al punto di sovvertirne il significato. Basta questo soltanto a testimoniare il suo essere non-tradizionale. Così il vero fondamento della sua novità nel quadro della storia universale è fornito dal più vasto mondo nel quale emerse ed ai cui atteggiamenti mentali e morali di lunga data sembrò formare un’antitesi quasi intenzionale.  Quegli  atteggiamenti  erano  sostenuti  da  una  tradizione  ideologica, greca in origine, venerabile per le sue realizzazioni intellettuali, che agirono come grande fattore di conservazione in un’epoca di crescente tensione spirituale e di minacciosa  dissoluzione.  La  sfida  gnostica  era  un’espressione  della  crisi  cui  la cultura generale era soggetta. Comprendere lo gnosticismo come una sfida di tal fatta significa comprenderne l’essenza. Per certo, le intuizioni che il suo messaggio aveva diffuso per la prima volta hanno una loro ragion d’essere. Ma senza la contrapposizione ellenistica sulla quale irruppe, lo gnosticismo non avrebbe avuto quell’importanza nella storia del mondo delle idee che esso assunse sia per configurazione storica sia per contenuto intrinseco. L’importanza di ciò che esso sfidò è un segno certo della sua statura storica. E il suo essere «primo» e «differente» con quelle intuizioni, permeato della consapevolezza della sua novità, dà una particolare colorazione alle sue vedute non meno che alla loro formulazione.

Il raffronto che segue, ponendo lo gnosticismo nel quadro contemporaneo che gli è proprio, mostrerà con maggiore chiarezza ciò che in esso era nuovo, che cosa sfidò e che cosa ha rappresentato nella storia della conoscenza che l’uomo ha di sé.

a cura di Hans Jonas